Il Duca di Atene, fuga di mezzanotte Stampa

Via della Ninna - Piazza della Signoria

Ci troviamo in via della Ninna, stradina che attraversa uno degli scenari architettonici più incredibili al mondo, circondata come è dal Palazzo Vecchio, dagli Uffizi e dalla Piazza della Signoria; si è trovata spesso al centro di avvenimenti molto interessanti e rappresenta una meta divertente per alleggerire le troppe nozioni di storia fiorentina che avete sicuramente intenzione di apprendere, un diversivo ironico, che racconta in realtà un avvenimento che i cittadini di Firenze non amano molto ricordare.

Erano appena terminate le guerre tra guelfi e ghibellini, con la sconfitta di questi ultimi nella battaglia campale di Campaldino nel 1289, che si riaccendevano le lotte di fazione, questa volta tra guelfi bianchi e guelfi neri.

Come sempre a patire di più queste continue lotte erano i commercianti, i banchieri, il motore trainante dell’economia fiorentina, fatta di sontuosi prestiti e copiosi traffici. Fu deciso di porre rimedio a questo problema affidando ad uno straniero il governo della città per ricomporre in modo pacifico e neutrale le dispute tra le due avverse fazioni.

Quindi nel 1342 fu mandato da re Roberto, Gualtiero di Brienne duca d’Atene per cercare di riappacificare gli animi. Il Duca fu ricevuto con tutti gli onori in Piazza della Signoria dove il popolo vociante lo incoronò Signore di Firenze. Gualtiero fece immediatamente cacciare i Priori delle Arti assumendo poteri assoluti. In poco più di 10 mesi fece più danni della grandine, come si dice a Firenze.

Il Villani riporta a proposito:

"In dieci mesi e diciotto dì ch’egli restò signore, gli vennero alle mani, di gabelle e d’estimo e di prestanze e di condamnazioni e d’altre entrate, presso che quattrocentomila fiorini d’oro solo di Firenze".

Il popolo sconvolto da tali ruberie e dai continui soprusi, si sollevò cercando inferocito il duca d’Atene per appenderlo in bella vista, come succedeva in quei casi, dalle finestre di Palazzo Vecchio o da quelle del Bargello sede degli Otto di Guardia.

Gualtiero di Brienne era sempre stato un godereccio e per fare le sue uscite notturne ed anche per paura che i suoi soprusi avessero fatto adirare più di una persona, si fece costruire una scala nascosta che dalla sua camera da letto portava fin giù alla strada, sbucando da una "Porta Segreta", una piccola porta costruita nello spessore delle mura di Palazzo della Signoria, che usciva in via della Ninna e quindi da questa poter indisturbatamente uscire dal Palazzo Vecchio senza essere visto.

Ed ebbe un buon intuito, infatti la conoscenza intima di se stesso gli salvò la vita, la sera del 26 luglio 1343.

In piena notte, svegliato dalle orribili urla del popolo inferocito, fu aiutato dai suoi amici a fuggire velocemente proprio da quella "Porta Segreta". Così riuscì ad allontanarsi da Firenze e, seppur stravolto dalla rocambolesca fuga, riuscì a conservare la testa sul collo.

Ovviamente il duca d’Atene non fece più ritorno a Firenze, ma quella porta rappresenta un documento importante di quegli avvenimenti e la si può ancora vedere nella fiancata di Palazzo Vecchio, a metà strada di via della Ninna, inglobata nella parete esterna.

 

 Autore: Gianni Mafucci